mercoledì 29 settembre 2010

Evasione


Evasione


Evadere vorrei.

Smarrirmi nel cammino

un tratto almeno.

Uscir dai canoni e parlando ai fiori

deviar di botto a moinar coi gatti.

mmm

Il matto fare, un poco

e rinsavire. E fra i due punti

poter dire tutto: le ignote verità e le celate.

Non tacer più.

Gridare a monti e valli.

mmm

Sentir la gente intorno,

sommessa,

con timor mormorar

che solo ai pazzi s’addice il parlar vero

ad ogni ora.

mmm

Ritornar poi quello di sempre:

tignoso un poco

fastidioso sempre

e polemico

irridente, rompiglione.

mmm

Del grandinar passato è persa traccia.

Pazzo non sono. Solo gridar volevo.

Uno sfogo di voce

a liberare il cuore dagli affanni.

Ora nel mio cantuccio taccio lieto.

banzai43


lunedì 27 settembre 2010

dei sogni e delle certezze, dell'amore e del dolore


Volgono le epoche, tramontano i sogni e le certezze, si trasformano le nostre brame; ma immutato resta il potere d’amore e di dolore della creatura terrena, immutata la facoltà di esaltarsi sino ad intendere voci fraterne nello spazio in apparenza deserto.

SIBILLA ALERAMO

Una donna


lunedì 20 settembre 2010

della creazione del denaro e dei nuovi ladri

La crisi economica mondiale è stata pagata dai lavoratori e solo da essi, due volte o forse tre.

Sono scomparsi i loro risparmi, variamente investiti. Hanno perso posti di lavoro. Sono stati ancor più impoveriti dall’innalzamento (diretto ed indiretto) di imposte e di tasse il cui gettito, ad iniziativa dei Governi, è servito a tamponare la voragine generata dagli effetti della commercializzazione di titoli spazzatura ed altre diavolerie del genere scientemente generata e gestita dal sistema finanziario internazionale.

Le misure prese dopo lo scoppio della crisi, anche le più recenti a livello UE, non saneranno un accidenti. Basta leggerle con un minimo d’attenzione e poche nozioni di ragioneria. I responsabili non hanno pagato e continueranno a non pagare. Gran parte di essi sono già riposizionati e fra un po’ faranno nuovi danni altrove.

Le banche, che poco rafforzeranno i loro patrimonii, potranno continuare a comperare, con denari non loro, ma dei depositanti ovvero nostri, “carta” di dubbia qualità.

A fronte di profitti, scritturali (quindi ancora da concretizzarsi realmente) gli Istituti di credito elargiranno, ai manager, nuovi bonus schifosamente alti. Le perdite, invece, queste si reali, saranno imposte al solito Pantalone: l’azionista, ma non quello di riferimento che, ben ”addentro”, avrà saputo interpretare i consigli, non velati, degli amici di sempre.

No. A pagare sarà il Pantalone solito (si mi ripeto): il piccolo azionista o sottoscrittore d’obbligazioni; l’operaio, l’impiegato, il pensionato e la vedova che intendono far fruttare, ma non perdere, i loro risparmi. Le persone, cioè, che entrano in banca con timore, fiducia e rispetto, fidandosi del Funzionario di banca. Anzi, confidando che quel Funzionario, che conoscono da anni, mai li tradirebbe.

Poveri illusi. Ricordiamoci sempre, per limitarci ai più recenti casi italiani, questi nomi: Parmalat, Cirio, Tango bond (prestito argentino).


Questo post nasce, come ex addetto ai lavori, dalla pochezza delle misure prese, da speranze di pulizia disattese, dalla frustrazione letta negli occhi di amici quasi rovinati. E non accetto il consiglio di chi mi dice di lasciar perdere perché “così va il mondo”. Per quello che serve mi ribello.

Ma questo è un motivo secondario. Quello primario è il ritrovamento di una frase che avevo annotato tempo addietro. La regalo a Voi, amici miei carissimi e cortesi lettori, come spunto di riflessione.

Buon inizio settimana.

banzai43

L’attuale creazione del denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto.

Maurice Allais

giovedì 16 settembre 2010

Pensieri ... in libertà


Anche le zampette delle formiche consumano le pietre.
Chi è nudo non può essere spogliato neanche da mille briganti.
Un grande fiume fa meno rumore di uno piccolo.
Quando parla il denaro tutte le lingue tacciono.
Tutte le cose grandi prendono le mosse da cose insignificanti.



sabato 4 settembre 2010

dell'amore per la fabbrica

Un giudice ha imposto a FIAT la riassunzione di tre operai rei, a detta di questa, di sabotaggio di una linea di montaggio. Vero, non vero, chissà. Certamente qualcosa è accaduto. Alla lettura del quotidiani è seguito un mio ricordo letterario che vi offro con gioia a dimostrazione che, nel tempo, i sentimenti verso “la fabbrica” son certamente mutati.



“… La fabbrica diventava per me, come per lui, un essere gigantesco che ci strappava da ogni altra preoccupazione, che ci teneva perennemente accesa la fantasia e saldi i nervi, e si faceva amare; – angolo di vita vertiginosa, da cui eravamo soggiogati, mentre credevamo di esserne i dominatori.”

Sibilla Aleramo – UNA DONNA