lunedì 17 maggio 2010

Un partigiano chiamato Balilla

Un amico mio, poeta pluripremiato, ex compagno di lavoro e d’una qualche avventura anche politica, da qualche tempo è anche scrittore.
Di Lui, recentemente, ho letto e recensito per conto di una rivista l’ultimo suo lavoro edito non da Mondadori o Rizzoli o Feltrinelli o … , ma da un piccolo editore, sconosciuto ai più.
E’ un bel libro, di grande, grandissima qualità. Questo è il motivo, unico e solo, che mi induce a fornirVi le informazioni perché possiate procurarvelo, leggerlo e farlo leggere. Non sarà tempo perso.

Un partigiano chiamato Balilla

di Adriano Molteni

Ed. Giancarlo Zedde – Torino
http://www.zedde.com/

Eccovi un assaggio:

“Vedi figliolo … non è un miracolo, ma qualcosa di strano si. L’acqua sparisce e poi ricompare e non c’è mezzo di fermarla. Non è come il fuoco che prima o poi si spegne. L’acqua no, non si può fermare. L’acqua fa ciò che vuole.” …

La mamma era tirata e stanca. … Non aveva ancora ventisei anni ed era incinta per la quarta volta: Era una bella donna, pur sfiorita precocemente per le preoccupazioni e le sopportazioni fisiche e morali. …

Gino e Gianni erano ancora bambini ed erano amici. Davano retta alle loro fantasie e assieme, spesso, inseguivano i loro sogni. …

Gino spiegava a Marianna che non era assolutamente vero che la cicogna portava i bambini e sosteneva la sua tesi affermando di non averne mai viste da quelle parti. C’erano invece gli aironi. Quelli si e anche di varie specie. …

I suoi pensieri erano semplici, dettati da ciò che gli era capitato direttamente ed ebbe attimi di sconforto. Così si rifugiò su quel pendio a vedere l’acqua del Soligo scorrere tra i sassi nel largo greto, le piante del granoturco, che si stavano aprendo la via verso il cielo, …

Era adorabile quella creatura. Era semplice e pulita. Era proprio un fiore che abbelliva ogni ambiente. Era la sua Livia: la donna della sua vita. …

… era certo che sarebbe uscita una nuova Italia, diversa, con idee più giuste e maggior giustizia sociale. … Persone che avrebbero fatto leggi giuste, in grado di dare non solo speranze, ma un vero benessere futuro.

“Fai ciò che vuoi, amore. Fai ciò che ti detta il cuore. Chi sono io per spegnere i tuoi sogni? E’ sufficiente essere una moglie per legare un uomo a una vita non voluta e che lo tormenterebbe per sempre?” …

La morte stava altrove e sicuramente dove non esisteva la libertà. …

In Italia i governi si susseguirono promettendo tanto e mantenendo poco.

Tante speranze e tanti sogni rimasero sulle montagne, sepolti assieme a migliaia di giovani.

E’ la storia di un italiano, dall’infanzia all’età della ragione. Un viaggio compiuto in tempi difficili, sempre. Un romanzo breve, di facile lettura. Una piccola perla che non sfigurerebbe fra le letture scolastiche molto consigliate.

Il racconto miscela, con dolcezza e malinconia, uno scampolo di vita-patria d’una Italia che non è più, ma che non deve essere scordata. Un’Italia che nella povertà e nel dolore, ha saputo, con enormi sacrifici ed un grave tributo di sangue, riscattarsi dalle barbarie, conquistare una nuova libertà, dare maggior valore alla famiglia, alla religione, all’amicizia, all’amore.

Un breve romanzo, dicevo, pensieroso e amabilissimo, dove il desiderio e la necessità di giustizia e di equità sociale traboccano.

Un volumetto da acquistare e leggere per regalarlo poi, magari, ai nostri nipoti perché sappiano anch’essi o semplicemente non dimentichino, che ogni cosa importante ha un suo prezzo, talvolta elevatissimo come la vita.

A tutti gli amici l’augurio di

buona lettura e di

Buon Futuro



banzai43


Nessun commento: