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Se sei un uomo libero, allora sei pronto a metterti in cammino.
H. D.THOREAU, Camminare, 1862
banzai43. Il mondo a modo mio
da "La poesia è la memoria del futuro" 1989
Ghiànnis Ritsòs
(Poeta greco)
Ascesi, giovinetto,
all’alte stelle.
Or vi ritorno
anziano, incanutito.
Ho vissuto
nel cosmo scintillante
dal passato al futuro
la mia vita.
Ho sognato, amato,
combattuto,
abbronzato la pelle
a mille soli.
Oggi, in attesa
dell’infinita notte, cerco
nuovi profumi:
dei fiori e della vita.
banzai43
Io sono uno spalancatore di
finestre e di sensi:
ogni colore canta come un
uccello, uno strumento,
una passione:
blu, giallo, verde, cobalto,
vermiglio, nero e rosa tenero;
i miei occhi magnetici attiran le
luci e i ricordi
dai quattro punti del mondo;
addipano l’arcobaleno.
ARDENGO SOFFICI
Atelier
Nonostante da più parti si sia chiesto di abbinare il referendum alle prossime consultazioni elettorali, il Governo ha risposto in modo negativo.
Non dirò, come molti dicono, che vi sarà un enorme spreco di denaro (400 milioni di euro la cifra ricorrente). Tutto sommato, con due consultazioni al posto di una, qualcuno incasserà altri denari, farà spese aggiuntive e, così facendo, favorirà a modo suo, la ripresa. Non sono, pertanto, soldi sprecati. Forse avrebbero potuto essere spesi meglio, ma sprecati no.
Dirò, invece, dell’altro. Parlerò di politica.
Alle elezioni “normali” la gente va ai seggi in modo abbastanza massiccio. Quasi fosse una festa. Un momento di libero uscita. Marito, moglie e figli (si spesso anche loro) chiudono casa e vanno ad esprimere il loro voto.
Quando vi sono i referendum, invece e chissà perché, i cittadini preferiscono disertare. Chi a casa a vedere la partita od un film, chi al mare od ai monti chi … beh, dove gli pare. Ai seggi però NO! Ed il necessario quorum non è raggiunto.
Ergo, quale il ragionamento del politico sottile? Si lasci il referendum per conto suo. La gente farà come al solito. I numeri saranno pochi e, conseguentemente, il referendum cassato. Tutto bene, quindi. Secondo programma.
W l’Italia.
banzai43
Avere il coraggio di volare
… E quando diventò grande, suo padre gli disse:
“Figlio mio: non tutti nascono con le ali. Anche se non sei obbligato a volare, sarebbe un peccato se ti limitassi a camminare avendo le ali che il buon Dio ti ha regalato”.
“Ma io non so volare” rispose il figlio.
“Vieni” disse il padre. Lo prese per mano e lo condusse in montagna, sull’orlo di un precipizio. “Vedi, figliolo? Questo è il vuoto. Quando vorrai, potrai volare. Ma dovrai venire quassù, poi prendi un bel respiro e ti butti nel precipizio. Quando sarai nel vuoto distenderai le ali e riuscirai a volare…”
Il figlio esitava. “E se cado?”
“Anche se cadessi non moriresti. Ti farai soltanto qualche graffio che ti renderà più forte per il prossimo tentativo” rispose il padre.
Il figlio ritornò in paese dagli amici, i compagni con cui aveva camminato per tutta la vita. I più ottusi gli dissero: “Ma sei impazzito? Perché dovresti farlo? Tuo padre è tutto matto… A che ti serve volare? Perché non la pianti con queste sciocchezze? E poi che bisogno c’è di volare?”
Anche gli amici dalla mente più lucida avevano paura: “Ma sarà poi vero? Non sarà mica pericoloso? Perché non cominci piano piano? Comunque, prima prova a buttarti giù da una scala …. O dalla cima di un albero. Certo che dalla cima di una montagna…”.
Il giovane ascoltò il consiglio di chi gli voleva bene.
Si arrampicò fin sulla cima di un albero e facendo appello a tutto il suo coraggio si buttò… Dispiegò le ali. Le agitò nell’aria con tutte le sue forze… Ma purtroppo… si schiantò al suolo.
Con un grosso bernoccolo sulla fronte andò incontro al padre.
“Mi hai mentito! Non posso volare. Ci ho provato e guarda che botta! Non sono come te. Le mie ali sono solo di figura…” si mise a piagnucolare.
“Figlio mio” disse il padre. “Per volare occorre creare lo spazio di aria necessario per dispiegare le ali. E’ come buttarsi con il paracadute: hai bisogno di una certa altezza per lanciarti. Per imparare a volare, si deve sempre cominciare dal correre un rischio.
Se non si vogliono correre rischi, sarà meglio rassegnarsi e continuare a camminare per sempre…”
da:‘ Raccontami ‘Jorge Bucay
Ora, tutta la nostra forza risiede nell’animo e nel corpo; dell’animo usiamo il potere, del corpo l’ubbidienza; quello abbiamo in comune con gli Dèi, questo con gli animali. Perciò mi sembra più giusto cercare la gloria con la forza dell’ingegno che con quella delle membra, e poiché la vita di cui fruiamo è breve, rendere durevole quanto più possibile la memoria di noi. Infatti la gloria della ricchezza e della beltà è fragile e fugace, la virtù dura splendida e eterna.
Ma a lungo tra i mortali vi fu aspra contesa se la gloria militare provenisse dalla forza del corpo o dal valore dell’animo. Infatti prima d’intraprendere bisogna decidere e quando tu abbia deciso, si deve rapidamente operare. Così entrambe le cose, di per sé difettose, necessitano ciascuna dell’aiuto dell’altra.
(Sallustio, De Catilinae coniuratione, I)
Invece di ridurre l’uomo alla schiavitù degli squallidi bisogni sentimentali, spingete i vostri figli e i vostri uomini a superare se stessi. Voi li avete fatti. Voi potete tutto su di loro. All’umanità dovete degli eroi. Dateglieli.
Bisogna fare della lussuria un’opera d’arte.
Consigli per vivere meglio e in salute
(copiato integralmente, tempo addietro, dal blog dell’amica Kat)
questo il Suo blog attuale:
http://katherinem.splinder.com
Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un’arancia per la vitamina C e una tazza di thè verde senza zucchero, per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d’acqua (sì, e poi fare pipì, che richiede il doppio del tempo che hai perso per berteli).
Tutti i giorni bisogna mangiare un Actimel o uno yogurt per avere i “L. Cassei Defensis”, che nessuno sa bene che cosa cavolo sono, però sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi bacilli (?) tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.
Ogni giorno un’aspirina, per prevenire l’infarto, e un bicchiere di vino rosso, sempre contro l’infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che già non mi ricordo per che cosa era.
Se li bevi tutti insieme, ti può dare un’emorragia cerebrale, però non ti preoccupare perché non te ne renderai neanche conto.
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a evacuare un maglione. Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i calcoli, solo in mangiare se ne vanno 5 ore. Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia dopo l’Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo il banano i denti… e così via finché ti rimangono dei denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo con Listerine…
Meglio ampliare il bagno e metterci il lettore di CD, perché tra l’acqua, le fibre e i denti, ci passerai varie ore lì dentro.
Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 necessarie per mangiare, 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno. Già non si può, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz’ora (per esperienza: dopo 15 minuti torna indietro, se no la mezz’ora diventa una).
Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. E anche quando vai in vacanza, suppongo.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica. Ah!, si deve fare sesso tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione.
Tutto questo ha bisogno di tempo.
E senza parlare del sesso tantrico (al riguardo ti ricordo che bisogna lavarsi i denti dopo che si mangia qualsiasi cosa!).
Bisogna anche avere il tempo di scopare per terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo se hai un cane o … dei FIGLI???
Insomma, per farla breve, i conti mi danno 29 ore al giorno.
L’unica possibilità che mi viene in mente è fare varie cose contemporaneamente: per esempio: ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta così ti bevi i due litri d’acqua. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l’amore (tantrico) al compagno/a, che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi per terra.
Ti è rimasta una mano libera?? Chiama i tuoi amici! E i tuoi! Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi ne avrai bisogno). Il BioPuritas con la mela te lo può dare il tuo compagno/a, mentre si mangia la banana con l’Actimel, e domani fanno cambio. E meno male che siamo cresciuti, se no dovremmo trangugiare un ALPINITO Extra Calcio tutti i giorni. Uuuuf!
Però se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio ai tuoi amici (che bisogna innaffiare come una pianta) mentre mangi una cucchiaiata di Total Magnesiaco, che fa un mondo di bene.
Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d’acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto facendo però devo andare urgentemente in bagno.
E ne approfitto per lavarmi i denti.
Antro del fuoco ardente dell'amore,
.....futuro di speranza.
Flusso vermiglio
.....purificatore.
Dea della vita
.....della famiglia tutta.
A te, Donna,
.....una carezza lieve
..........e 'l mio pensiero.
Un viaggiatore attraversava a cavallo un ampio e arido altopiano; era in viaggio fin dalla mattina e ormai aveva caldo e si sentiva stanco ed affamato. Mentre guardava il sole scendere dietro le montagne a ovest, si chiedeva dove avrebbe trovato un posto per dormire e qualcosa da mangiare.
Arrivò all’estremità dell’altopiano e guardò verso il basso, dove si apriva una profonda valle. Molto lontano si distingueva un villaggio, si notava il fumo che usciva pigramente dai camini e formava piccole nuvole nel cielo della sera.
Il viaggiatore spronò il cavallo a percorrere il sentiero che scendeva verso la valle: già pregustava una bibita fresca e dissetante, il sapore dei dolci tipici e il piacere di una buona compagnia.
Quando arrivò all’ingresso del villaggio, sembrava non ci fosse nessuno. C’era una sola strada con case e pochi negozi sui lati ma, nella foschia della sera, si poteva intravedere qualche forma di attività, all’estremità opposta del villaggio.
Mentre incitava il cavallo in quella direzione, il viaggiatore si rese conto che tutti gli abitanti del luogo erano riuniti attorno ad una staccionata che circondava il campo. Avvicinandosi, cominciò a sentire grida nervose della gente che, quando lo vide, supplicò:”Ci aiuti, senor. Ci salvi dal mostro”.
Il viaggiatore guardò nel campo. Riusciva a vedere solo un enorme cocomero.
“Per favore, ci aiuti senor, sta per attaccarci”.
“Non è un mostro,è un cocomero. E’ solo un frutto estremamente grande”.
“E’ un mostro e ci attaccherà. Ci aiuti!”.
“E’ un cocomero”.
“E’ un mostro”.
“E’ un coco…”
Ma prima che potesse terminare la frase, i paesani arrabbiati lo tirarono giù
Cera una volta una principessa che decide di fare ordine nel suo armadio. Apre e scopre che è strapieno di abiti e abitudini che ha indossato durante le diverse stagioni della vita. Ce ne sono di colori chiari, scuri, sobri, accesi, di forme e tessuti diversi, larghi, stretti, lunghi, corti. Alcuni che appesantiscono, rallentano e impigriscono i suoi passi, e altri che la lasciano libera di muoversi, di camminare con passo leggero e veloce, alcuni che coprono dalla testa ai piedi, altri che con seducenti trasparenze esaltano le forme femminili.
Trova abiti che indossava quando era bambina, adolescente, giovane donna, abiti che ora non le stanno più. Trova abiti e abitudini che amici, amiche, parenti, amanti le hanno messo addosso, con le etichette ben chiare di quello che lei avrebbe dovuto rappresentare per soddisfare le loro aspettative. Ricorda chi glieli ha prestati o messi addosso, con quale intenzione e come lei si sia prestata a indossarli per essere come gli altri volevano che fosse o perché in quel momento o in quell’occasione non sapeva come apparire.
Nota che nell’armadio ci sono anche degli abiti che non ha mai indossato. Come mai? Per pudore, per timore, per riservatezza o perché ha perso un’occasione? Li prova per vedere come le stanno: ora può scegliere se indossarli adesso o se eliminarli dalla vista dei rimpianti.
Ora che ha visto che nel suo armadio ci sono abiti che non vuole più mettere addosso predispone tre scatole: una in cui disporre abiti e abitudini da restituire a chi glieli ha prestati, una seconda ciò che non le sta più bene e una terza ciò che potrà indossare in qualche occasione speciale ma che è inutile tenere in vista. Lascia così solo abiti e abitudini che oggi sono adatti al suo corpo, alla sua età, ai suoi desideri, al suo cuore, alla stagione della sua vita.
Dopo aver svuotato l’armadio guarda il vuoto che ha creato. E avverte un senso pieno di libertà. Finalmente si è liberata di abiti e abitudini del passato che non ha più intenzione di indossare. Ora può riempire quel vuoto con una pienezza che avverte profondamente. Ora che sente questa pienezza sa che da ora in poi indosserà solo abiti costruiti su misura dei suoi desideri e delle sue capacità e con una forma che metta in risalto i suoi migliori aspetti. Abiti che possano evidenziare chi è lei e chi vuole diventare, secondo le varie stagioni della vita.
Da : ‘ Giardiniere principesse porcospini’
Consuelo C. Casula
Con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li suddetti errori et eresie, e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce e in scritto, cose tali per le quali si possa haver di me simil sospitione.
Galileo Galilei
I veneziani hanno detto basta. Sono coscienti, anche con un certo dolore, che la loro è ormai una città museo, ma a tutto c’è un limite. Il prossimo fine settimana il comune e la Coca-Cola firmeranno un accordo per installare sessanta distributori di bibite in 32 punti della città in cambio di due milioni di euro e di una generosa percentuale sulle vendite di lattine e bottiglie. Alle proteste dei consiglieri comunali, sia di destra sia di sinistra, il sindaco Massimo Cacciari risponde: “Abbiamo un disperato bisogno di fondi per i lavori di restauro della città”.
(da Internazionale.it)
Farò, domani,
un fuoco crepitante
e fiero.
Brucerò, domani,
il passato
e le sue braci.
Porrò, nel falò,
i sogni scintillanti
andati in fumo.
Intervento della polizia che ha circondato un monastero
ANSA - PECHINO, 1 MAR - Nuova protesta dei monaci tibetani per maggior liberta’ religiosa. Oggi decine di monaci hanno manifestato davanti al monastero di Sey. Il monastero e’ nella provincia cinese di Sichuan dove c’e’ una forte presenza etnica tibetana. La protesta e’ la conseguenza della proibizione da parte delle autorita’ di recitare le preghiere tradizionali in occasione della festa del nuovo anno tibetano, che cade oggi. La polizia e’ subito intervenuta e il monastero e’ stato circondato da agenti.