venerdì 19 febbraio 2010

Marcegaglia: "Italia colpita..."


19.02.2010, da Il Sole24ORE.COM

Marcegaglia: «Italia colpita duramente dalla crisi»

La crisi non è finita, anche se qualche miglioramento negli ultimi dati c’è. Ma la congiuntura resta «molto complessa». Dunque serve «grande attenzione». Così Emma Marcegaglia a margine di un convegno alla Fiera del Levante, commenta i dati Istat su fatturato e ordinativi dell’industria diffusi oggi. «I piccoli miglioramenti che si vedranno saranno comunque lenti e difficili», dice la presidente di Confindustria.

«L’impatto sull’occupazione c’é, siamo a un tasso di disoccupazione a oltre l’8,5%», sottolinea Marcegaglia che ricorda la priorità di gestire nei prossimi mesi alcune situazioni complesse di ristrutturazione. «L’importante – dice – é farlo insieme, con Governo, istituzioni, sindacati e Confindustria, non salvando stabilimenti che non possono stare in piedi ma assolutamente salvando posti di lavoro e cercando di reimpiegare le persone che rischiano di perdere il posto». La presidente di Confindustria torna a rilanciare la necessità di grandi riforme, «perché il Paese soffre di una crescita troppo lenta».

Sulla fase attuale Emma Macegaglia sgombra il campo da visioni fallaci. «Siamo nell’ambito di una crisi molto pesante. I dati, che ci aspettavamo, evidenziano che l’Italia é stata colpita duramente da questa crisi». Ma qualche miglioramento c’è, ammette.

E per i prossimi mesi il Centro studi di Confindustria stima per il 2010 un +1,1% di crescita del Pil: dopo il -4,9 del 2009, e il -1 del 2008. È «un miglioramento non sufficiente» a colmare il gap e a recuperare le perdite del 2009.

Emma Marcegaglia valuta positivamente l’apprezzamento del dollaro sull’euro, seguito anche alla decisione della Fed di rialzare i tassi di interesse. Può dare una boccata di ossigeno alle imprese italiane perché «veniamo da mesi in cui la forza dell’euro aveva penalizzato le esportazioni e la nostra capacità di stare sui mercati internazionali». Il cambio, dunque, insieme alla «maggiore competitività del nostro sistema, può aiutare a vendere di più all’estero».

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