La complicata vita politica del nostro Paese e lo scarso “peso” e serietà di gran parte dei nostri politici hanno fatto riaffiorare alla mia mente alcuni versi di Simonide (*), (Iuli, isola di Ceo, 556 a.C. – Agrigento, 468): Non ne conosco il titolo, ma eccoveli:
Divenire davvero un uomo valente
e’ difficile, quadrato nelle mani, nei piedi
e nella mente, plasmato senza biasimo.
Ne’ ritengo intonato il detto
di Pittaco, pur se fu pronunciato da un uomo
saggio. «E’ difficile» – disse – «esser valenti.»
Solo un dio puo’ avere questo dono, ma un uomo
non puo’ non essere ignobile
se una sventura lo coglie senza rimedio.
Se ha successo, ogni uomo e’ valente;
ma è malvagio, se ha sorte cattiva; (per più tempo e’ eccellente)
chi dagli dèi e’ amato.
Non voglio, dunque, in una speranza vuota ed inane
sciupare la mia parte di vita
bramando l’impossibile:
un uomo che sia senza biasimo, fra quanti cogliamo
il frutto della terra vasta.
Quando l’avrò trovato, a voi l’annuncero’.
tutti io lodo e amo:
chi nulla di turpe compia volontariamente; con la necessita’
non lottano neppure gli dèi.
Basta per me un uomo che non sia cattivo
ne’ troppo stolto, e conosca la giustizia che giova alla citta’:
un uomo sano. Io non lo biasimero’:
al biasimo non sono incline;
infinita e’ la razza degli stolti.
Ogni cosa e’ bella, cui non si mescola nulla di turpe.
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(*) – Poeta lirico greco, fra i piu’ grandi poeti di corte. Divenne presto noto come il cantore della liberta’: suoi sono infatti l’elegia per i caduti di Maratona e l’epitaffio per i caduti delle Termopili.Pare sia stato il primo a comporre carmi in cambio di denaro costringendo i contemporanei a riconoscere il valore della poesia. Delle sue opere ci sono rimasti circa settanta epigrammi.
banzai43
augura a Voi tutti Buon fine settimana
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